Il Cile è un paese che si estende nell’America del Sud lungo la costa pacifica per oltre 4000 km, dal confine con il Perù fino alla Terra del fuoco oltre lo stretto di Magellano. Il territorio è tanto lungo quanto vario. Dalle cime innevate della Cordigliera delle Ande agli altipiani e ai laghi salati del Nord al confine con la Bolivia, senza dimenticare le piane costiere e le infinite insenature dei fiordi del Sud.
Il Nord del Cile è geograficamente occupato dal vasto deserto arido di Atacama. Il cuore della zona desertica è posto nel settore orientale del paese a poca distanza dal confine con l'Argentina. Al centro troviamo le regioni dove si sviluppa la maggior parte delle attività produttive del paese. Particolarmente importante la produzione vitivinicola. Il Sud è invece la patria dei grandi ghiacciai e dei profondi fiordi che entrano nell'interno per chilometri fino ad unirsi ai laghi glaciali che bordano le grandi calotte interne.
La varietà geografica del Cile rende ogni stagione ideale per una visita. La verdeggiante primavera (da settembre a novembre) e la stagione del raccolto autunnale (dalla fine di febbraio ad aprile) sono i periodi migliori per recarsi a Santiago e nella zona centrale del paese, mentre le rinomate attrattive naturali, come il Parque Nacional del Paine, a Magallanes, e la Regione dei laghi danno il meglio di sé in estate (da dicembre a marzo).
L'Isola di Pasqua, Rapa Nui in lingua nativa, ha un clima più fresco, con temperature medie che si aggirano intorno ai 21 gradi centigradi e con uno sbalzo termico quasi nullo tra le stagioni. Si tratta di un'isola vulcanica formata sostanzialmente da tre vulcani spenti.
La sua posizione ne farebbe un piccolo paradiso tropicale: con una vegetazione rigogliosa ricca di foreste con alberi ad alto fusto e di uccelli terrestri e marini. Ed è stato così che la videro i primi colonizzatori polinesiani nel 900 d.C. Nel periodo di massimo splendore, verso il 1400 d.C. l’isola di Pasqua arrivò a raggiungere una popolazione di circa 20.000 persone. Ma è da questo momento che pare essersi intensificato drammaticamente il disboscamento dell'isola con la conseguenza ineluttabile della precoce perdita di alberi, nonché della sparizione pressoché totale della fauna endemica.
Le grandi e misteriose statue presenti ovunque sull'isola, chiamate moai, furono costruite dall’anno 1000 d.C. al 1600 d.C. ed erano tutte rivolte verso il centro dell’isola, non verso il mare. Per motivi che non ci sono noti, le statue furono in seguito buttate giù dai piedistalli. Quelle che oggi si vedono in posizione eretta sono state sollevate con mezzi moderni nel secolo scorso.
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